domenica 24 dicembre 2017

NATALE SOLSTIZIO 2017-18

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Siamo tutti peccatori pieni di difetti e di paure ma l'uomo deve sempre tendere alla perfezione ed alla santità.
Il Solstizio di Natale serve ad elevarsi, a rigenerare questa forza interiore e universale, per migliorare noi stessi.
Questo periodo di feste deve servirci a pensare alto, a meditare sul significato della nostra vita su questa terra.
Come italiani ed europei abbiamo il sacrosanto dovere di seguire e onorare le feste e tradizioni dei nostri padri.
Per questo noi Cristiani dobbiamo festeggiare il Natale con il Presepe segno della nostra superiore Cività.
Il rispetto è dovuto a tutti, innanziuttto a noi stessi ed a colororo, prossimi e stranieri, che ci rispettano.

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In questo momento di profonda crisi spirituale, morale, culturale, economica e sociale, è per tutti noi molto difficile trovare del tempo da dedicare ad altro, oltre che alla famiglia ed al lavoro. Ma è proprio quello che vogliono i nemici della nostra civiltà (europea, bianca e cristiana), i poteri forti ed occulti della plutocrazia mondialista: sfiancarci, toglierci tempo e libertà, per renderci schiavi e ingranaggi del mercato e del loro sistema finanziario e bancario, della dittatura del pensiero unico realitivista e dissolutore. Per questo, è proprio ora che serve una nostra sana e forte reazione, aristocratica e popolare, in difesa delle nostre tradizioni ed identità, della giustizia sociale e della sovranità nazionale. Questo è lo spirito con il quale agisce il movimento Fare Fronte e, per questo, ho deciso di impegnarmi in prima persona, candidandomi alle prossime importanti elezioni politiche, alla Camera dei Deputati, nella coalizione di centrodestra, con Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni.

Roberto Jonghi Lavarini - www.robertojonghi.it




mercoledì 1 novembre 2017

Contro le zucche vuote, in difesa della nostra civiltà europea e cristiana.



Povera Italia cristiana, senza cultura e senza memoria, invasa dalla festa commerciale stregonesca di Halloween, non si ricorda più che questi giorni, nella nostra autentica tradizione, erano e sono per ricordare i nostri antenati morti e per onorare i nostri santi esempi di vita, al limite, mangiando castagne arrosto e bevendo buon vino nero. No, tutto il sistema mediatico e commerciale è incentrato sulle americanate consumistiche più becere di zucche, dolcetti e scherzetti, una carnevalata USA che in realtà nasconde terrificanti messaggi anti tradizionali ed anti cristiani, anche satanistI, e che sdoganano simbolicamente le forze del male: streghe, mostri, zombie, demoni, vampiri e lupi mannari, ovvero tutti quei personaggi che le nostre antiche e sagge fiabe ci insegnavano, invece e non a caso, ad evitare. Altro erano le antiche feste celtiche pagane del Samain ed altro è la tradizione nordico irlandese che è una particolare sintesi culturale, con un suo senso specifico e locale. Ed i peggiori rimbambiti sono certi educatori di oratori e scuole cattoliche che si sono adeguati supinamente (inconsapevoli o complici) a queste mode mondialiste, sotto le quali vi sono anche trame esoteriche ben pianificate. D'altronte, assistiamo al caos teologico e dottrinale ed alla anarchia liturgica dove a messa si suona, canta e balla, e dove la sacralità della funzione è sostituita da un clima da festa di paese o da convention di associazione umanitaria. E mentre il nostro popolo perde, lobotomizzato dal sistema, la sua identità, siamo invasi da un Islam convinto e bellicoso che se la ride della nostra decadenza e si frega le mani, pronto a sostituirci e sottometterci. Mangiate i dolcetti che tanto siamo proprio alla frutta... Per fortuna ci siamo "noi che non molliamo" e che siamo pronti a difendere la nostra civiltà europea e cristiana.

RJL

lunedì 23 gennaio 2017

Barone Nero e uomo libero...

 
Confermo che, pur essendo uno dei due vice presidenti pro tempore, con la politica, e con la mia militanza nella destra radicale, l'associazione culturale Aristocrazia Europea non ha nulla a che fare. Si tratta di due ruoli e attività assolutamente differenti e distinte. Per quanto riguarda l'ironico e polemico articolo del Fatto Quotidiano, poi ripreso da Dagospia, non posso che confermare la mia stima e simpatia per il giornalista Gianni Barbacetto che, ovviamente, da buon compagno giacobino, mio coerente avversario politico, non poteva che parlare male di un gruppo di nobili che si riunisce in associazione e si ritrova a cena, salvo poi esibire, da autentico radical chic, una sua presunta discendenza da una famiglia nobile del Sacro Romano Impero. Quanto a me, ha perfettamente ragione: "barone nero" è un simpatico soprannome che mi diedero da ragazzino quando frequentavo il Movimento Sociale Italiano. La mia famiglia non è nel Libro d'Oro della Nobiltà Italiana e, pur usando pubblicamente titolo e insegne baronali da oltre duecento anni, su palazzi e documenti ufficiali, essendo orgogliosamente walser (minoranza etnico linguistica tedesco vallese del Monte Rosa), il corretto titolo spettante è quello di "freiherr", che nella tradizione nobiliare germanica e alpina, significa letteralmente "libero signore", una specie di capo tribù di montagna, legato al proprio territorio, alla propria comunità ed alle proprie tradizioni... A questo titolo si, sono veramente affezionato, ed anche per questo, nella mia vita e militanza politica, mi sono sempre comportato da uomo libero.
 
;-)
 
ROBERTO JONGHI LAVARINI