martedì 2 febbraio 2016

Roberto Jonghi con George Romanoff.

 
 
ROBERTO JONGHI LAVARINI con GEORGE ROMANOFF DI RUSSIA
 
 
 
 
Uno zar a spasso per Milano. Romanoff fa impazzire i super-vip.

Si è conclusa la visita ufficiale milanese di Sua Altezza Imperiale il Principe Zarevic George Romanoff, Granduca di tutte le Russie. Il giovane e simpatico principe russo, oltre ad essere il legittimo erede al trono degli Zar…

 
Si è conclusa la visita ufficiale milanese di Sua Altezza Imperiale il Principe Zarevic George Romanoff, Granduca di tutte le Russie. Il giovane e simpatico principe russo, oltre ad essere il legittimo erede al trono degli Zar, e devotissimo rappresentante del Patriarcato Russo Ortodosso di Mosca, è ambasciatore culturale e commerciale della Russia, in perfetta sintonia con il governo e le politiche del presidente Vladimir Putin, del quale, oltre ad essere sostenitore e collaboratore, è amico personale.

Per questo, oltre ad incontrare la comunità russa ortodossa di Milano ed i rappresentanti dell’aristocrazia europea, nel corso dei tre giorni, ha anche avuto importanti e strategici incontri istituzionali, con la Regione Lombardia (ricevuto dal presidente Roberto Maroni e dall’assessore Giulio Gallera), con Assolombarda Confindustria, Confagricoltura, Borsa di Milano e Mediobanca. George Romanoff, sempre accompagnato dal suo rappresentante in Italia, il nobile milanese Mario Filippo Brambilla di Carpiano (delegato della Fondazione Imperiale, ente benefico internazionale sulla ricerca sul cancro, e socio dello studio di consulenza commerciale internazionale Romanoff & Patners, con sede principale a Bruxelles), da monsignore Dimitri Fantini (archimandrita della Chiesa Ortodossa di Via Giulini a Milano) e dal barone Roberto Jonghi Lavarini (fra i promotori dell’associazione culturale Aristocrazia Europea, immobiliarista, bene introdotto negli ambienti politici lombardi) ha ufficializzato il suo rapporto di collaborazione con Lombardia-Russia, ed i suoi satelliti in Liguria e Piemonte, la più grande, storica ed organizzata associazione culturale filo-russa in Italia, presieduta da Gianluca Savoini, giornalista esperto di geopolitica.

L’evento certamente più significativo è stata la conferenza che si è tenuta presso lo studio legale Grimaldi, sulle opportunità economiche in Russia e le sanzioni, al quale hanno partecipato un centinaio di selezionatissimi imprenditori ed investitori. Relatori sono stati: Anna Marino (giornalista del Sole 24 Ore), l’avvocato Maurizio Mengassini (esperto di diritto pubblico nazionale ed internazionale), il professore Fabrizio De Marinis (intellettuale, storico e giornalista), l’imprenditore Ernesto Preatoni, Rebecca Bettarini (dirigente di Finmeccanica) e, non poteva mancare, il principe Guglielmo Giovannelli Marconi (presidente del centro studi internazionali Libere Identità Europee).

Fra il pubblico, sono stati notati altri nomi noti dell’imprenditoria lombarda come: Marco Bruciamonti (Farmagan), Ivan Drogo Inglese (ASPESI), Giuseppe Ganassini di Camerati (Rilastil) e Giulio Livoni (MUSA). A conclusione di questo tour imperiale, vi è stato, “va san dir”, un esclusivo ricevimento presso il magnifico palazzo nobiliare dell’avvocato Alessandro Verga Ruffoni Menon, a San Fermo della Battaglia, in provincia di Como, al quale hanno presenziato amici e sostenitori, sia russi che italiani, dello Zarevic e rappresentanti di famiglie storiche, dai Dalla Chiesa ai Paternò, una media di due cognomi a partecipante, come i conti: Giuseppe Manzoni di Chiosca e Poggiolo, Enzo Modulo Morosini di Risicalla e Sant’Anna, Alessandro Romei Longhena e Paolo Vandelli Bulgarelli di Marsciano.
 
 
 
 


 
 

 


 

giovedì 21 gennaio 2016

George Romanoff a Milano.


 
Settimana prossima accoglieremo a Milano, Sua Altezza Imperiale il Granduca George Romanoff di Russia, un giovane principe europeo e cristiano (discendente dalle famiglie imperiali di Russia e Germania, nato e cresciuto in Spagna), di sane idee tradizionali, profondamente religioso ed autentico patriota, moderno e coerente interprete del vero spirito cavalleresco ed aristocratico, un sicuro punto di riferimento ed una speranza per il futuro dell'Eurasia. George Romanoff, impegnato in diverse iniziative culturali e sociali (in particolare con la sua Fondazione internazionale per la ricerca sul cancro), viene in Italia per una serie di incontri istituzionali e professionali, per salutare e conoscere la comunità russa e gli amici italiani della Russia.
 
Martedì prossimo, 26 gennaio, alleo ore 17.45, visiterà la Chiesa Ortodossa di Milano, in Via Giulini angolo Via Porlezza: accogliamolo con grande partecipazione e calore, come simbolo della autentica Tradizione europea, manifestando così anche la nostra amicizia con il popolo russo, il nostro sostegno al bravo presidente Vladimir Putin e la nostra forte contrarietà alle ingiuste e nocive sanzioni economiche, imposte dalla infame plutocrazia mondialista, vera nemica della libertà e del benessere dei popoli e delle nazioni.
 

giovedì 7 gennaio 2016

Intervista a Roberto Jonghi Lavarini (gennaio 2016).

 
 
“Nel sistema capitalista occidentale, le istituzioni democratiche elettive (governi, parlamenti e partiti), quindi i cittadini, contano sempre meno. I veri padroni del mondo sono le banche centrali private che stampano denaro e lo rivendono agli stati, rendendoli schiavi del loro debito; coloro che estraggono e gestiscono petrolio e gas, gli speculatori dell’alta finanza internazionale che controllano borse, banche ed assicurazioni, influenzando gran parte dell’informazione e della politica. E la NATO-USA è diventata il braccio armato di questi interessi economici privati. Per noi europei, certamente meglio una strategica alleanza con la Russia di Putin... Ma li vedete, a Milano, i nuovi grattaceli, simboliche torri falliche del potere? Chi sono i proprietari? Allianz, Generali, Unicredit e l’Emiro del Qatar, peraltro, lo stesso, che finanzia i terroristi dell’Isis... Tutti i governi occidentali, se sommiamo l’astensionismo al voto di protesta, si reggono sul consenso, peraltro spesso viziato e clientelare, di neanche un terzo della popolazione:  aveva certamente più sostegno reale il regime fascista di Mussolini…” Così risponde Roberto Jonghi Lavarini, 43 anni, autorevole esponente della destra sociale italiana, alla mia domanda, volutamente provocatoria, sul suo essere “contro la plutocrazia mondialista”.  Intervisto Jonghi, dopo che mi ha offerto un caffè ed una fetta di torta, fatta dalla moglie Veronica, nel salotto di casa sua. Come sfondo ho una grande libreria bianca, strabordante di libri, di tutti i generi ed epoche, corredata da disegni e lavoretti delle tre figlie, medaglie, soldatini e, naturalmente, un  fascio bene in evidenza, “originale della RSI” ci tiene a precisare.
Quali sono le iniziative politiche del movimento di Destra per Milano? “Sosteniamo un progetto a tre tappe: prima l’unità a destra, intorno a Fratelli d’Italia; poi un grande fronte nazionalpopolare, guidato da Giorgia Meloni e Matteo Salvini; infine una nuova alleanza elettorale e programmatica di centrodestra, per tornare a governare Milano e l’Italia.” Quindi sarai candidato al Consiglio Comunale? “No. Il settore immobiliare ed edile, come tutta la sana economia reale e produttiva, è in forte crisi, massacrato da tasse, burocrazia, banche ed Equitalia… Non sono un mestierante della politica e, purtroppo, non ho soldi e tempo per una campagna elettorale così impegnativa. Prima viene la famiglia, quindi il lavoro, e le poche energie rimanenti preferisco dedicarle ad attività culturali e sociali.”
Sei spesso in radio e TV come opinionista, sei consulente di geopolitica e collaboratore (con pseudonimo) di importanti testate giornalistiche nazionali; accompagni le “Altezze Reali ed Imperiali” nelle loro visite ufficiali milanesi; sei persino diventato coprotagonista dei romanzi pulp di Ippolito Edmondo Ferrario: oramai il "Barone Nero" è un personaggio pubblico… “Mah, io, molto sinceramente, sono solo me stesso, dico quello che penso e cerco di fare quello che dico. Le mie idee e la mia schiettezza non mi hanno certamente aiutato a fare carriera politica o a guadagnare soldi, anzi, ma, tanti compatrioti, condividono ed apprezzano le mie azioni ed il mio stile. Io cerco di fare semplicemente quello che ritengo essere giusto, quello che considero il mio dovere. Magari, mi candiderò alle prossime elezioni regionali lombarde, nel 2017…”
(a cura di Gianni Spina - italianosveglia.com) - gennaio 2016